Frequentando in maniera più assidua i social, visto il momento, mi è capitato di leggere molti commenti di persone riguardo ai #licheni presenti sulle piante dei loro giardini privati.
In mezzo a tutti i discorsi ci sono sempre coloro che pensano che questi organismi siano dannosi perchè “ruberebbero” le sostanze alle piante ma proprio così non è.
In queste poche righe cercherò di farvi conoscere un pò meglio questo incredibile micro-mondo.
A chi non è capitato mentre passeggia nella natura e nei boschi di vederli?
Sicuramente tutti li abbiamo incontrati e magari non sappiamo di averli visti, sui tronchi, sulle pietre e anche in terra.
Quello che i nostri occhi vedono è il frutto di una “simbiosi mutualistica” tra un’alga ed un fungo, un unione dove entrambi gli organismi traggono dei vantaggi.
L’#alga si occupa della parte nutrizionale attraverso la fotosintesi, mentre il #fungo procura acqua, minerali, protegge dalla luce eccessiva e dall’essiccamento facilitando lo stoccaggio dell’acqua.
La parte visibile si chiama Tallo ed è il “corpo” del lichene stesso e, si possono distinguerne di tre tipi: crostoso, foglioso e frondoso.
Il tallo crostoso risulta molto aderente alla superficie.
Nel tallo foglioso possiamo individuare i lobi, protuberanze simili a delle orecchie, che crescono paralleli al substrato.
Mentre nel tallo frondoso tendono a crescere in tutte le direzioni dando un aspetto cespuglioso al lichene.
I talli possono avere diverse colorazioni, rosso, nero, arancio, bianco, verde, giallo e grigio, dovute agli acidi che producono e che li rendono individuabili.
Sono considerati vegetali pionieri in quanto possono colonizzare zone rocciose, incolte, tronchi ecc. preparando le condizioni favorevoli per altri vegetali che gli subentreranno.
Prediligono solitamente temperature miti e ambienti umidi ma si possono trovare anche in prossimità di ghiacciai e vulcani.
Cosa molto importante sono dei formidabili bioindicatori, non essendo protetti da una cuticola superficiale e mancando anche di aperture stomatiche (tipiche delle piante) assorbono tutti gli elementi presenti, longevi e dotati di una crescita lenta e continua, non eliminando le sostanze nocive possono “registrare” i cambiamenti ambientali che avvengono.
Un lichene crostoso può vivere mediamente 300 anni mentre fogliosi e fruticosi 70 – 80 anni.